I luoghi da vedere e ricordare a Trieste
Trieste è una città di confine, lo è sempre stata, e questo le dona caratteristiche uniche tutte da scoprire e da cui farsi affascinare. Un po’ italiana, un po’ austriaca, un po’ balcanica, Trieste offre un mix di architettura e sapori che si approfondisce attraverso la scoperta dei luoghi, la cucina e la conoscenza dei triestini doc (in dialetto “patochi”). Città di passaggio per chi va in Slovenia e Croazia, negli ultimi anni sta diventando una meta grazie ai suoi magnifici scorci e alla sua cultura.
Trieste è una città dal cielo limpido nei giorni di bora, dai tramonti mozzafiato sul mare e di una bellezza senza tempo e senza luogo, o forse di tutti i luoghi. Da buona triestina amo la mia città ma a volte mi sta stretta. La lascio per immergermi in altri luoghi ma finisco sempre per tornare alle mie radici in questa terra di vento, di marinai e viaggiatori, di melting pot culturale e di buonissimo caffè. Ma partiamo con la visita. Ti voglio far conoscere quelli che, secondo me, sono i luoghi che davvero vale la pena visitare e ricordare di Trieste.
1. Castello di Miramare
lI tour di Trieste si può iniziare da una delle sue viste più spettacolari, le bianche torri del castello sul mare che fu costruito a metà del 1800 come dimora di Massimiliano d’Asburgo-Lorena, arciduca d’Austria e poi imperatore del Messico, e della sua consorte Carlotta del Belgio. Il castello è circondato da un lussureggiante parco dove l’imperatore fece piantare specie botaniche provenienti da tutto il mondo e che ancora si possono vedere. Le bianche torri del castello di Miramare si stagliano sullo specchio d’acqua diventando così visibili da quasi tutto il golfo di Trieste. Si tratta di un paesaggio che potrei dipingere in continuazione perché offre mille scorci e mille cambi di colore. In questo caso mi sono ispirata ad una foto al tramonto, in cui il bianco si trasforma in mille sfumature di rosa e arancione e il mare si incupisce col passare dei minuti.
2. L’Arco di Riccardo
Perdendosi tra le stradine del vecchio nucleo romano e medievale della città e risalendo la collina, si incontra questo arco che si pensa possa essere una delle porte romane di Trieste risalente I secolo a.C. Si tratta di un arco centrale decorato con delle lesene con capitelli di ordine corinzio e sovrastato da un coronamento superiore privo di decori. Una delle sue particolarità è il suo essere stato inglobato nelle costruzioni che attraverso i secoli sono state erette nella zona, diventando un tutt’uno con esse. L’Arco di Riccardo presenta numerose lesioni che lo rendono un soggetto estremamente interessante ma ostico da disegnare. Proprio grazie all’attenzione posta per rappresentarlo ho potuto notare piccoli e grandi dettagli che lo rendono veramente unico.
3. Il Giardino Pubblico di Trieste
Uno dei cuori verdi di Trieste è il giardino Muzio de’ Tommasini (abbreviato localmente in giardino pubblico) che fu aperto nel 1864 su un territorio appartenuto alle monache benedettine. Fu realizzato dallo stesso Tommasini, un politico e botanico triestino. Questo parco è frequentato dai cittadini e vi si respira triestinità. All’ora di pranzo si riempie di persone che mangiano all’aperto e si godono il tepre del sole. Quand’ero piccola questo parco era famoso per il suo laghetto e per i cigni che vi abitavano, e che tuttora ci sono, che nuotano placidi dimentichi del caos che li circonda. Al centro del laghetto una statua di una bambina che abbraccia il cigno, che è diventata cuore della mia rappresentazione in questo acquerello.
4. La Pescheria Centrale
Passeggiando sulle rive, vicino a Piazza Unità, si raggiunge questo palazzo dove sorgeva la Pescheria Centrale di Trieste. Il palazzo imponente fu eretto con una struttura che ricorda quella di una chiesa per creare un continuum con i palazzi neoclassici che si sviluppano lungo il mare in questa zona. La sua struttura e la sua destinazione gli hanno procurato il soprannome irriverente di Santa Maria del Guato, un tipo di pesce della zona. Una ventina di anni fa la pescheria è stata chiusa ed il palazzo del 1913 è stato destinato ad ospitare il Centro Espositivo d’Arte Moderna e Contemporanea col nome di Salone degli Incanti, dove vengono portate mostre d’arte di livello sempre interessante.
5. Chiesa di San Spiridione
Una delle caratteristiche di Trieste fu che, da città mercantile e porto dell’Impero Austro-Ungarico per vari secoli, ricevette lo status di porto franco che consentì a comunità di tutta europa di instaurarsi in città per portare avanti i loro commerci. In particolare la comunità Serbo-Ortodossa fu ed è tuttora molto viva in città e per questo fece costruire una sua Chiesa nel 1753, dedicandola alla Santissima Trinità e a San Spiridione. La Chiesa sorge nel Borgo Teresiano, l’area in cui si sviluppò la città nei suoi secoli d’oro, ed è una struttura estremamente rappresentativa con il suo gusto bizantino, le cupole azzurre e i mosaici decorativi. Anche internamente è una struttura che merita assolutamente una visita.
6. Chiesa di Sant’Antonio Nuovo
Il Borgo Teresiano secondo me è caratterizzato dal neoclassico e senz’altro la Chiesa di Sant’Antonio è un riferimento da questo punto di vista. Fino alla metà del Settecento, qui sorgeva una cappella privata che fu aperta al pubblico da Antonio Rossetti. Divenuta insufficiente vi fu edificata una prima chiesa barocca, anch’essa troppo piccola per la crescente popolazione triestina. Pertanto, nel 1808 fu bandito un concorso e vinse il progetto neoclassico dell’architetto svizzero Pietro Nobile. La chiesa fu però consacrata solo nel 1849 a Sant’Antonio Taumaturgo, ma viene comunemente designata con il nome di Sant’Antonio Nuovo, per distinguerla dall’altra chiesa dedicata al santo che sorge nella zona di Cavana. Una delle particolarità della chiesa è quella di sorgere al limite del Canal Grande, il canale dove arrivavano i velieri mercantili durante i secoli passati. Per questo ho scelto di rappresentarla che sovrasta barche e barchette che vengono attraccate lungo il canale e che rendono questo scorcio così affascinante.
7. Il Municipio di Trieste
Il cuore della città di Trieste è senz’altro Piazza Unità d’Italia, una piazza meravigliosa che sorge proprio sul mare. Una piazza caratterizzata dalla sua ampiezza e dal bianco brillante nel sole dei suoi edifici. Uno dei palazzi principali è il Municipio, che sorge nel lato parallelo al mare e fu realizzato dall’architetto triestino Giuseppe Bruni in stile eclettico tra il 1873 e il 1875. Davanti al palazzo sorge la Fontana dei Quattro Continenti che dona alla piazza un tocco di leggerezza grazie all’angelo che la sovrasta in volo. Questo palazzo è anch’esso un soggetto che amo rappresentare nei miei dipinti, forse perché ogni volta scopro nuovi dettagli e nuove simmetrie. Infatti questo è l’unico monumento di Trieste che ho incluso anche nel primo volume dell’Italia Grand Sketching Tour, il libro che racconta il mio viaggio in moto alla scoperta dell’Italia.
8. Villa Revoltella: Cuore verde di Trieste
Un altro luogo perfetto per rigenerarsi a Trieste è il Parco di Villa Revoltella, un giardino storico di 50.000 mq che circonda lo chalet che fu la residenza di caccia del Barone Revoltella. Il Barone, imprenditore e finanziere di origine veneziana, visse e sviluppò le sue imprese proprio a Trieste, una città che amò e a cui lasciò in eredità gran parte dei suoi beni. All’interno del parco sorge la Chiesa di S. Pasquale Baylon e Sant’Eufemia, una piccola chiesa estremamente affascinante che rimane nel mio cuore in quanto qui si sono sposati i miei genitori. Si tratta di una Chiesa in stile neoromanico con pianta a croce greca. Fu costruita nel 1863-1866 da un architetto di Praga per volontà del Barone che qui volle essere seppellito. Infatti la chiesa si eleva al di sopra di una cripta dove sono sepolti il barone Pasquale Revoltella e sua madre.
9. Il Teatro Giuseppe Verdi
Un’altra caratteristica di Trieste è il suo amore per la cultura, la musica ed il teatro. In città sorgono numerose sale teatrali, ma la più importante è senz’altro il Teatro Lirico Giuseppe Verdi che sorge nell’omonima piazza che affianca la Piazza Unità. Venne costruito per iniziativa privata alla fine del 1700. La facciata principale richiama quella de La Scala di Milano in quanto l’architetto Matteo Pertsch che si occupò delle facciate fu allievo di Giuseppe Piermarini. Il progetto originale e gli interni furono di Giannantonio Selva, progettista anche della Fenice di Venezia. La dedicazione al compositore Giuseppe Verdi risale al 27 gennaio 1901 con delibera straordinaria del consiglio comunale, convocato la notte stessa della morte del maestro.
10. Il Faro della Vittoria
L’evento principale che si svolge a Trieste è la regata velica annuale che si chiama Barcolana e si svolge alla terza domenica di Ottobre e richiama in città migliaia di imbarcazioni. Professionisti e non si contendono il premio veleggiando nel Golfo di Trieste. Uno dei luoghi migliori per ammirare questo spettacolo è Strada del Friuli, dove sorge il Faro dell’architetto Arduino Berlam. Il Faro della Vittoria, finito di costruire nel 1927, è anche monumento commemorativo in onore dei caduti del mare durante la prima guerra mondiale. Periodicamente è possibile salire sul balcone circolare per godersi una delle viste più spettacolari della città. A differenza di altre vedute, ho dovuto rappresentare questo monumento da foto in quanto ai suoi piedi è impossibile vedere la parte superiore e va pertanto osservata da lontano da un punto di vista quasi aereo.
11. Cattedrale di San Giusto
Sul colle omonimo sorgono la Cattedrale ed il Castello di San Giusto, a rappresentare il nucleo storico più antico della città di Trieste, fondata dai romani come colonia ai limiti del primo impero. La Cattedrale è dedicata al Santo Martire Giusto, qui ucciso per la sua fede dai romani e ora patrono della città che lo festeggia il 3 novembre. La basilica deve il suo aspetto asimmetrico all’unificazione delle due preesistenti chiese di Santa Maria e di San Giusto, che vennero inglobate sotto uno stesso tetto agli inizi del 1300 per dare alla città una cattedrale di dimensioni adeguate. L’austera facciata è arricchita dal rosone in pietra carsica. La chiesa è un soggetto particolare da dipingere proprio per la sua austerità e per la difficoltà di prospettiva visto che non c’è un luogo di osservazione abbastanza lontano da cui catturare l’imponenza della facciata e del campanile.
12. Via Ciamician
Trieste è senz’altro caratterizzata dal mare. Girando tra le stradine della città antica, tutte in salita, si possono scorgere magnifici scorci che sono una gioia per gli occhi e per i pennelli di un artista. Via Ciamician non è importante da un punto di vista storico ma credo che una passeggiata in quest’area della città possa riservare delle sorprese a chi approccerà la visita con cuore curioso. Magari riportando alla mente i versi del poeta triestino Umberto Saba in cui ci racconta il suo girovagare per la città e il suo vivere la sua scontrosa grazia, che certamente è uno dei punti di forza (ma anche di debolezza) di questa meravigliosa città.
In conclusione: scarica tutte le illustrazioni di Trieste
Siamo giunti alla fine di questo tour dei 12 luoghi che da Triestina amo della mia città, ma questa mia esplorazione acquerellistica non è finita e avrò il piacere di raccontarti le mie scoperte se deciderai di accompagnarmi nell’Italia Grand Sketching Tour.
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Ciao, mio padre è nato nella zona d Istria ma ha sempre vissuto a Monrupino e Opicina per me Trieste è casa. E sono felicissima di come l hai disegnata. Grazie mille.
Ciao Paola, grazie mi fa piacere che ti sia piaciuto come ho disegnato e raccontato Trieste. Hai scaricato il Calendario che raccoglie tutte e 12 le immagini? se hai dei problemi scrivimi pure 🙂